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prezzo: € 2,99

Tregua coniugale

romanzo breve


Anteprima
Data uscita
Giugno 2018
Protezione DRM
Watermark
Formati disponibili
EPUB per iPad, iPhone, Android, Kobo o altri ebook reader, Mac o PC con Adobe Digital Editions, oppure dispositivi o app Kindle
Pagine
82 (stima)
Venduto da
Delos Digital srl
Autore
Danilo Cristian Runfolo
Collana
Senza sfumature n. 124
Delos Digital 2018 - ISBN: 9788825406177
Genere
NarrativaBrevi Racconti
NarrativaRomantico
NarrativaRomanticoBrevi Racconti
NarrativaRomanticoContemporaneo

Dopo l’intesa che ha dato il via ai giochi erotici e la tempesta, che ne ha evidenziato i limiti, per i due coniugi siciliani Fabio e Laura è tempo di tregua; una patto di alleanza da stringere con qualcuno che, in sordina, ne ordiva da tempo le trame.

Il tempo, per Fabio e Laura, sembra essere trascorso troppo in fretta, senza mai passare: c’è ancora un guardone dietro il finestrino di un’auto, e l’odore di rum e tabacco sul letto di una cameretta lontana. Un SMS inatteso giunto a fine tempesta sembra ora voler annunciare una nuova catastrofe che li proietterà ancora allo stesso tavolo da gioco; senza capire chi sta dando le carte e quale sia la loro reale puntata in questo giro di buio.

Francesca, la psicologa, ha deciso di affrontare il problema di Laura e risolverlo una volta per tutte, nel modo più semplice: accostandone un altro.

Tregua coniugale è il terzo episodio della trilogia Trame Coniugali. Il primo racconto, pubblicato in Senza Sfumature, si intitola Intesa coniugale, il secondo Tempesta Coniugale.


Danilo Runfolo nasce a Messina il 24 marzo 1972.

Il suo primo romanzo autobiografico, dal titolo Rewind, viene pubblicato dalla Montag Edizioni nel 2002. In seguito scriverà diversi racconti brevi e un romanzo erotico autoprodotto. Nel 2017 pubblica con ErosCultura il suo secondo erotico dal titolo Io sono Valeria – Una puttana. Scrive anche un romanzo autobiografico dal titolo Lui è infinito, che verrà pubblicato dalla GDS Editrice tra marzo e aprile del 2018.

La sua scrittura è accompagnata da una nostalgica vena sentimentale, figlia di quel crudo guardarsi dentro che ritiene vitale.

Considera la solitudine intellettuale dell'uomo un dono, non la sua condanna, e si riconosce nel pensiero tormentato di Pier Paolo Pasolini, nella sua cupa visione della società e nella sua irreversibile deriva interiore che scaturisce da ogni forma di globalizzazione, sia essa etica, morale, politica o religiosa.

Dice di sé: Scrivere è l'unico modo che ho per parlare a me stesso senza il bisogno, né il peso, di guardarmi allo specchio; ed è anche il modo migliore per dar voce ai personaggi peggiori, persino di me.