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L'Emozionometro - Galassia n. 142

Romanzo


Data uscita
Dicembre 2023
Condizioni
 
near mint legenda
MINT con lievi pieghe da contatto
Copie disponibili
solo una copia
Venduto da
BCLibri
bclibri@delosstore.it
Autore
Harold Livingston
Collana
Galassia n. 142
La Tribuna 1971
Genere
Fantascienza

PRIMA EDIZIONE - RARA - UNICA RISTAMPA NEI BIGALASSIA (DISPON. IN NS, CATALOGO)

È probabile che a molti dei nostri lettori questo Climacticon ricordi li famoso La Lampada de1 Sesso di Brian Aldiss. L’idea-base dei due romanzi pressoché identica: un apparecchio che permette di stabilire immediatamente le reazioni sessuali di un individuo nei confronti dell’altro, in Aldiss si trattava di una lampada inserita sulla fronte degli esseri umani; qui di un comodo congegno tascabile, alla portata di chiunque. La differenza reale sta semmai nei modi di svolgimento del tema: Aldiss scriveva una storia che, pur non priva di risvolti umoristici, aveva un background sostanzialmente pessimista e introverso; Livingston, un autore mainstream che s’è concesso una vacanza nel campo della science-fiction, ci dà una gustosissima commedia da godere dalla prima pagina all’ultima. Non vogliamo anticipare la trama dell’opera; diremo soltanto che il vero nucleo vitale da rintracciare nel ritratto dolce-amaro di una società industriale ancora basata sui modelli della self-made America. Pensiamo soltanto alla scena iniziale della seduta d’ideazione: un affannoso rincorrersi di parole, d’idee stupide o genialmente folgoranti, il tutto all’insegna dell’ossequio alle leggi di mercato. Oggi, a quanto ci assicurano eminenti economisti come Galbraith o Sweeze, queste leggi non esistono più: la tecnostruttura ha fagocitato la componente umana dell’economia, e tende a sopravvivere solo per se stessa. In questa prospettiva Climacticon, che risale a diversi anni fa, resta anche un documento di costume; l’esemplificazione, per quanto grottesca e palesemente ironica, di una società ad uno stadio paleo-capitalistico dl sviluppo. Ma ritorniamo un momento all’idea centrale del romanzo. Il protagonista, che ha involontariamente messo in moto una rivoluzione sociale di portata enorme, si trova completamente coinvolto agli eventi; il pirotecnico (è il caso di dirlo) finale si risolve positivamente solo per una fortuita coincidenza di cui egli è totalmente all’oscuro. Una lezione di morale? Francamente non crediamo. Livingston è più occupato a far sorrider il lettore che a prospettargli insegnamenti etici. Resta comunque il fatto interessantissimo, da un punto di vista antropologico, della pubblicizzazione degli istinti erotici. A ben considerare le cose, è la sfera più intima e riservata delle emozioni umane che si trova allo scoperto; e non è difficile immaginare quali catastrofiche conseguenze risulterebbero da uno status quo del genere. Cosa ne direbbe Freud? Quali modifiche potrebbero subire le pulsioni libidiche, per usare un linguaggio tecnico, in un contesto che non oppone praticamente loro alcun ostacolo? Sarebbe meglio o peggio? Livingston, e anche Aldiss, rispondono picche; ma la discussione rimane aperta. Forse il nostro scetticismo dipende dall’aver accettato, consciamente o no, un certo tipo di morale perbenista che tende a nascondere i fatti, senza poterli ovviamente nullificare. Personalmente riteniamo che, almeno in campo sessuale, molti passi ancora debbano essere compiuti verso una sincerità genuina e non-ipocrita. Che poi allo scopo possa servire un aggeggio meccanico, forse non è molto esatto; ma se non altro avremmo scoperto le carte e messa liberamente in tavola la situazione. A dispetto di tutte le imposizioni e sopraffazioni che, oggi come oggi, pesano sulle spalle di chiunque; salvo poi tornare sulla scena in maniera esagerata e tendenziosa, con le conseguenze che tutti conosciamo.