Collana Gamma I Capolavori della Fantascienza - Ed. De Carlo-Primi 10 Vol.: Il Secondo Libro dei Robot+Vortice Nero+Il Pianeta Hellzapoppin+Uccidere I Mostri+Progetto Uomo+Il Mondo finirà Venerdì+Spettro V+Medusa+Paria del Cosmo+I Vampiri-
Romanzo
- Data uscita
- Maggio 2022
- Condizioni
Near Mint come condizioni generali ( Solo 1 con una piega lettura). Alcuni volumi con ingiallimenti vari su bordi e prime pag.( vol.10 su retrocop.)-- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- AA. VV.
- Collana
- I capolavori della fantascienza n. 1
De Carlo 1968 - Genere
- Fantascienza
Tutti In Brossura con doppia copert. con alette eccetto primo ( Rilegato con sovracopertina.) -
1 - Isaac ASIMOV - Il secondo libro dei robot (The Rest of the Robots, 1964)
Robot: perché questa parola risveglia l’odio e la paura negli uomini? Eppure questi schiavi meccanici, a cui sono delegati i compiti troppo faticosi o umilianti perché l’uomo possa sopportarli, hanno aperto all’umanità una nuova era di liberta e benessere. Ogni robot e incapace di fare del male a un essere umano: o così dovrebbe essere in base alle ”leggi della robotica” inserite nei loro cervelli meccanici per salvaguardare la integrità e la supremazia dell’uomo. Dapprima, infatti, i robot sono semplici macchine, prive di facoltà mentali, tenute a distanza dagli uomini spaventati da un insopprimibile ”complesso di Frankenstein”; in seguito, con il progresso scientifico, i robot diventano meccanismi sempre più complessi, capaci di azione indipendente. Eppure è proprio da allora che si intensificano gli ”incidenti” in apparente aperta violazione delle sacre ”leggi”.
2 - Robert A. HEINLEIN Vortice Nero
In Vortice Nero, uno dei più bei romanzi della moderna fantascienza, un agente di un servizio dl sicurezza del futuro insegue la più preziosa serie di microfilm dell’universo e si ritrova al centro di una lotta mortale che ha come scopo la conquista o la distruzione della Terra. « Heinlein è uno scrittore difficile da scartare », ha scritto Damon Knight, il più combattivo e autorevole critico della fantascienza americana, e scrittore ben. quotato. « In gran parte dei suoi primi lavori ha costruito un’immagine conservatrice e convenzionale: ma Vortice nero è stato il primo segno che Heinlein aveva ben altro da dire... Nessun altro moderno scrittore di fantascienza ha esercitato un’influenza tanto rivoluzionaria in questo genere. Ancora una volta Heinlein prende un tema abusato e dimostra, chiaro e semplice, che in precedenza tale tema non è stato mai affrontato in modo efficace. Vortice nero offre una nuova risposta alla domanda « Cos’è un superuomo? » ... e come sempre Heinlein ci dimostra che le risposte date in precedenza da altri erano state soltanto uno sciupio di parole ». Damon Knight ha definito Vortice nero «il più tumultuoso miscuglio che Heinlein abbia .mai scritto: avventura scatenata, satira priva di inibizioni, pathos, sobria filosofia (e la più distruttiva critica ad un altro scrittore che mai sia stata nascosta in una innocente pagina di dialogo), tutto in un rutilante complesso ».
3 - Valentino DE CARLO ( a cura di) - Il Pianeta Hellzapoppin (20 racconti)
« Con il richiamo al titolo di un assurdo che diverti la nostra giovinezza, Il pianeta Hellzapoppin, a cura di Valentino De Carlo, e una grossa antologia di racconti fantascientifici che hanno il comune denominatore in un uso intelligente della satira e dell’umorismo: che cioè applicano i caratteri distintivi della ” science-fiction ” in tale direzione, Valentino De Carlo e il direttore di Gamma, cioè una delle riviste di fantascienza meglio fatte e più rigorose che escano da noi (e si vorrebbe mettere soprattutto l’accento sul dato del rigore intelligente). Così anche l’antologia, nella sua programmatica leggibilità anche per chi non sia proprio un patito del genere, mantiene sempre uno standard elegante. I nomi degli scrittori che vi contribuiscono dicono certo qualcosa: da Asimov a Kornbluth, da Clarke a Sheckley, da Brown a Bradbury ... con contributi italiani che non restano indietro ». Giuliano Gramigna
4 -Vernon SULLIVAN Uccidere i mostri (Et on tuera tous les affreux, [1953] 1959 -
Una delle più divertenti ed appassionanti vicende che la fantascienza abbia prodotto. Gl’interrogativi nascono a catena sin dalle prime scoppiettanti pagine del romanzo di Vernon Sullivan. Per quale motivo le più belle ragazze di Los Angeles scompaiono senza lasciar traccia. Perché un giovanissimo e fascinoso atleta viene rapito per essere sottoposto ad uno sconcertante esperimento di genetica? Quale mistero si nasconde dietro tre fotografie di cui una spietata banda cerca di entrare in possesso? E perché il governo federale è tanto interessato a quel che accade nell’isola del dottor Schutz? Interrogativi destinati a dare avvio a una « incredibile » vicenda fantascientifica, in cui l’abilita di Vernon Sullivan mescola con vivo senso di espressione e sapiente ironia tre elementi dissimili tra loro, fantascienza, romanzo nero, ed erotismo. Il tutto per dar vita ad una dissacrante parodia della letteratura di « genere » che però non è per questo, un racconto meno denso di fatti ed emozioni: l’umorismo è soltanto il fulcro attraverso cui Sullivan deccanta la sua materia, per togliere alla vicenda un sapore di banalità.
5 - Federico VALLI (a cura di) Progetto Uomo
18 racconti di Matheson, Goulart, Sheckley, McGivern, Ballard, Spinrad, Livingston, Schoensten, Slesar, Brown, Windham, Pohl, Wilson, Knight, Bradbury, Clarke,Pohl, Disch -
Che cosa unisce questi diciotto racconti, oltre la comune provenienza dalle pagine di PlayBoy? In superficie nulla, sono abbastanza dissimili tra loro come stile letterario e come modo di espressione. Si passa dalla favola di Matheson, allo scherzo di Schoenstein, al dramma politico o psicologico di Livingston o di Knight, senza un apparente legame che non sia estremamente generico: l’amore, la guerra, il progresso scientifico, lo spazio. Ma c’è in tutti questi autori una tristezza di fondo che ci riporta a una condizione umana sostanzialmente pessimistica, che non è soltanto l’antico e rassegnato homo homini lupus. Anche i racconti apparentemente più scherzosi e futili (Goulart, Sheckley, McGivern) esprimono in realtà una totale sfiducia in un rapporto umano condizionato da una civiltà tanto progredita in superficie quanto frustrante e isolante nel profondo,
6 - J. T. McINTOSH Il mondo finirà venerdì (One in Three-hundred, 1954)
Entro pochi giorni la Terra dovrà morire. Un’alterazione delle radiazioni solari ridurrà in cenere ogni cosa e ogni essere vivente. Ma c’è ancora una probabilità di salvezza su Marte, soltanto per una minima parte dell’umanità.
Il giovane Bill Easson (un giovanotto come tanti altri, costretto dal caso ad assumersi, con evidente malavoglia, la parte scomoda dell’eroe) è uno dei piloti incaricati di scegliere dieci persone meritevoli di sopravvivere tra gli abitanti di un paese della provincia americana e di portarle in salvo verso Marte a bordo di un’insicuro mezzo spaziale. Ma chi dovrà essere salvato tra le migliaia di individui resi pazzi dalla disperazione per la catastrofe che li sovrasta? I belli, i forti, gli intellettuali, i buoni? 0 1’uomo comune? Comunque vada, non c’e mai la garanzia della scelta ”giusta”.
Una volta compiuta la difficile scelta, sarà veramente possibile partire e arrivare su Marte nonostante i mille pericoli dello spazio? 0 si tratta, invece che di una possibilità di scampo, di un’illusione regalata agli uomini per evitare il caos sulla Terra condannata? Questi e molti altri sono gli interrogativi a cui Easson e le persone da lui scelte dovranno trovare una risposta ...
7 - Robert SHECKLEY Spettro V.[ AAA Asso Interplanetaria]
Spettro V è la cronaca delle fantastiche e comiche avventure galattiche di
Arnold e Gregor della AAA Asso, due personaggi tra i più riusciti fra i tanti ideati da Sheckley. II lavoro di depuratori interplanetari, porta i due soci in ogni angolo dell’Universo, sempre al centro di complicatissime imprese affollate di trovate affascinanti quanto imprevedibili. Gli episodi della AAA Asso vivono di alcune delle più fresche e divertenti trovate che Sheckley abbia mai scritto, dove la fantascienza finisce per uscire vittoriosa proprio quando si intendeva prendersi gioco di essa e delle sue formule. Scritte agli inizi della carriera letteraria di Sheckley, negli anni 50, queste avventure si possono considerare tra il meglio della sua vasta produzione; perfino Damon Knight,che come critico non è mai stato tenero con Sheckley, che ha accusato di trascurare troppo l’aspetto scientifico de suoi scritti, ha detto di queste storie: «Che piaccia o no, quel che Sheckley fa è arte, anche se potrebbe usare un po’ meno arte e un poco più di mestiere»
8 - Arthur C. CLARKE Medusa
Dopo l’eccezionale successo di ”200I: Odissea nello spazio”, Arthur C. Clarke si ripresenta con una affascinante trilogia che è nello stesso tempo un completamento. e un superamento di quello e il cui tema è ancora, ma in modi diversi, l’esplorazione dello spazio. In un racconto in gran parte corale, sebbene narrato da un solo testimone, c’è una gara spaziale condotta con infantile furberia, c’è un grandioso esperimento che si risolve in una colossale espressione pubblicitaria, c’è un ritorno sulla Terra reso più complicato da questioni assai poco eroiche. Non mancano tuttavia nelle desolante panoramica del consumismo spaziale gli spiragli verso una dimensione diversa, dove contano anche gli ideali. Infatti nella seconda parte del libro gli orizzonti si allargano, l’atmosfera si fa più rarefatta. Dopo la Luna, vista soprattutto e ancora come una colonia, ecco la stazione spaziale, mezzo e simbolo di un distacco dalla madre Terra che non è soltanto illusorio. Distacco suggerito anche dal cambiamento di tono; lo scherzo lascia II posto alla malinconia per un mondo finito, al reverente timore dell’ignoto. Ed ecco la dimensione mitica dell’incontro con un ignoto appena sfiorato, con la incognita di Giove, il pianeta che nell’opera di Clarke rappresenta assai più che il gigante dei corpi del sistema solare: un’immagine affascinante che ha le dimensioni del sogno.
9 - F. L. WALLACE Paria del cosmo
Paria del cosmo... creature che la società umana rifiuta per il loro aspetto o per le loro idee, esseri il cui corpo è stato posto, fino al sacrificio massimo, al servizio di una società che invece di onorarli li respinge, li definisce ”mostri” dopo aver causato la loro rovina. E da questo nasce la ribellione degli esseri deformi che sono relegati nel ghetto spaziale di Asilo di Sventura, dell’ex pilota di astronavi che non vuole rinunciare alla sua personalità multipla dopo essere stato privato del proprio corpo, dell’ingegnere roboticista che si ribella al destino impostogli di essere uno strumento nelle mani di un potere poliziesco. In Paria del cosmo sono raccolti tre romanzi di uno dei più interessanti e personali autori di fantascienza degli anni 50, F. L. Wallace; tutti e tre centrati su un’ironica e pungente polemica intorno a ciò che troppo spesso viene definito ”mostro” sulla base banale di un aspetto esteriore ”non normale”. Polemica che si allarga e si fa più aspra quando da una generale posizione morale l’autore passa ad attaccare bersagli come lo strapotere scientifico e strutturale della società umana.
10 - Richard MATHESON I vampiri (I Am Legend, 1954)
I vampiri... arrivano al tramonto, urlando e mugolando. Circondano ogni notte il rifugio dell’ultimo uomo sulla Terra, l’unico rimasto dopo una guerra pazzesca, ridotto alle soglie della follia. Per quanti ne uccida, altri ne giungono ogni notte per portarlo alla follia e alla morte. Per quanto tempo potrà resistere Robert Neville prima di rimanere vittima di questi mostri da un ”altro” mondo? Ma una minaccia ancora più terribile incombe su quest’uomo. Se fosse egli stesso un mostro?
Robot: perché questa parola risveglia l’odio e la paura negli uomini? Eppure questi schiavi meccanici, a cui sono delegati i compiti troppo faticosi o umilianti perché l’uomo possa sopportarli, hanno aperto all’umanità una nuova era di liberta e benessere. Ogni robot e incapace di fare del male a un essere umano: o così dovrebbe essere in base alle ”leggi della robotica” inserite nei loro cervelli meccanici per salvaguardare la integrità e la supremazia dell’uomo. Dapprima, infatti, i robot sono semplici macchine, prive di facoltà mentali, tenute a distanza dagli uomini spaventati da un insopprimibile ”complesso di Frankenstein”; in seguito, con il progresso scientifico, i robot diventano meccanismi sempre più complessi, capaci di azione indipendente. Eppure è proprio da allora che si intensificano gli ”incidenti” in apparente aperta violazione delle sacre ”leggi”.
2 - Robert A. HEINLEIN Vortice Nero
In Vortice Nero, uno dei più bei romanzi della moderna fantascienza, un agente di un servizio dl sicurezza del futuro insegue la più preziosa serie di microfilm dell’universo e si ritrova al centro di una lotta mortale che ha come scopo la conquista o la distruzione della Terra. « Heinlein è uno scrittore difficile da scartare », ha scritto Damon Knight, il più combattivo e autorevole critico della fantascienza americana, e scrittore ben. quotato. « In gran parte dei suoi primi lavori ha costruito un’immagine conservatrice e convenzionale: ma Vortice nero è stato il primo segno che Heinlein aveva ben altro da dire... Nessun altro moderno scrittore di fantascienza ha esercitato un’influenza tanto rivoluzionaria in questo genere. Ancora una volta Heinlein prende un tema abusato e dimostra, chiaro e semplice, che in precedenza tale tema non è stato mai affrontato in modo efficace. Vortice nero offre una nuova risposta alla domanda « Cos’è un superuomo? » ... e come sempre Heinlein ci dimostra che le risposte date in precedenza da altri erano state soltanto uno sciupio di parole ». Damon Knight ha definito Vortice nero «il più tumultuoso miscuglio che Heinlein abbia .mai scritto: avventura scatenata, satira priva di inibizioni, pathos, sobria filosofia (e la più distruttiva critica ad un altro scrittore che mai sia stata nascosta in una innocente pagina di dialogo), tutto in un rutilante complesso ».
3 - Valentino DE CARLO ( a cura di) - Il Pianeta Hellzapoppin (20 racconti)
« Con il richiamo al titolo di un assurdo che diverti la nostra giovinezza, Il pianeta Hellzapoppin, a cura di Valentino De Carlo, e una grossa antologia di racconti fantascientifici che hanno il comune denominatore in un uso intelligente della satira e dell’umorismo: che cioè applicano i caratteri distintivi della ” science-fiction ” in tale direzione, Valentino De Carlo e il direttore di Gamma, cioè una delle riviste di fantascienza meglio fatte e più rigorose che escano da noi (e si vorrebbe mettere soprattutto l’accento sul dato del rigore intelligente). Così anche l’antologia, nella sua programmatica leggibilità anche per chi non sia proprio un patito del genere, mantiene sempre uno standard elegante. I nomi degli scrittori che vi contribuiscono dicono certo qualcosa: da Asimov a Kornbluth, da Clarke a Sheckley, da Brown a Bradbury ... con contributi italiani che non restano indietro ». Giuliano Gramigna
4 -Vernon SULLIVAN Uccidere i mostri (Et on tuera tous les affreux, [1953] 1959 -
Una delle più divertenti ed appassionanti vicende che la fantascienza abbia prodotto. Gl’interrogativi nascono a catena sin dalle prime scoppiettanti pagine del romanzo di Vernon Sullivan. Per quale motivo le più belle ragazze di Los Angeles scompaiono senza lasciar traccia. Perché un giovanissimo e fascinoso atleta viene rapito per essere sottoposto ad uno sconcertante esperimento di genetica? Quale mistero si nasconde dietro tre fotografie di cui una spietata banda cerca di entrare in possesso? E perché il governo federale è tanto interessato a quel che accade nell’isola del dottor Schutz? Interrogativi destinati a dare avvio a una « incredibile » vicenda fantascientifica, in cui l’abilita di Vernon Sullivan mescola con vivo senso di espressione e sapiente ironia tre elementi dissimili tra loro, fantascienza, romanzo nero, ed erotismo. Il tutto per dar vita ad una dissacrante parodia della letteratura di « genere » che però non è per questo, un racconto meno denso di fatti ed emozioni: l’umorismo è soltanto il fulcro attraverso cui Sullivan deccanta la sua materia, per togliere alla vicenda un sapore di banalità.
5 - Federico VALLI (a cura di) Progetto Uomo
18 racconti di Matheson, Goulart, Sheckley, McGivern, Ballard, Spinrad, Livingston, Schoensten, Slesar, Brown, Windham, Pohl, Wilson, Knight, Bradbury, Clarke,Pohl, Disch -
Che cosa unisce questi diciotto racconti, oltre la comune provenienza dalle pagine di PlayBoy? In superficie nulla, sono abbastanza dissimili tra loro come stile letterario e come modo di espressione. Si passa dalla favola di Matheson, allo scherzo di Schoenstein, al dramma politico o psicologico di Livingston o di Knight, senza un apparente legame che non sia estremamente generico: l’amore, la guerra, il progresso scientifico, lo spazio. Ma c’è in tutti questi autori una tristezza di fondo che ci riporta a una condizione umana sostanzialmente pessimistica, che non è soltanto l’antico e rassegnato homo homini lupus. Anche i racconti apparentemente più scherzosi e futili (Goulart, Sheckley, McGivern) esprimono in realtà una totale sfiducia in un rapporto umano condizionato da una civiltà tanto progredita in superficie quanto frustrante e isolante nel profondo,
6 - J. T. McINTOSH Il mondo finirà venerdì (One in Three-hundred, 1954)
Entro pochi giorni la Terra dovrà morire. Un’alterazione delle radiazioni solari ridurrà in cenere ogni cosa e ogni essere vivente. Ma c’è ancora una probabilità di salvezza su Marte, soltanto per una minima parte dell’umanità.
Il giovane Bill Easson (un giovanotto come tanti altri, costretto dal caso ad assumersi, con evidente malavoglia, la parte scomoda dell’eroe) è uno dei piloti incaricati di scegliere dieci persone meritevoli di sopravvivere tra gli abitanti di un paese della provincia americana e di portarle in salvo verso Marte a bordo di un’insicuro mezzo spaziale. Ma chi dovrà essere salvato tra le migliaia di individui resi pazzi dalla disperazione per la catastrofe che li sovrasta? I belli, i forti, gli intellettuali, i buoni? 0 1’uomo comune? Comunque vada, non c’e mai la garanzia della scelta ”giusta”.
Una volta compiuta la difficile scelta, sarà veramente possibile partire e arrivare su Marte nonostante i mille pericoli dello spazio? 0 si tratta, invece che di una possibilità di scampo, di un’illusione regalata agli uomini per evitare il caos sulla Terra condannata? Questi e molti altri sono gli interrogativi a cui Easson e le persone da lui scelte dovranno trovare una risposta ...
7 - Robert SHECKLEY Spettro V.[ AAA Asso Interplanetaria]
Spettro V è la cronaca delle fantastiche e comiche avventure galattiche di
Arnold e Gregor della AAA Asso, due personaggi tra i più riusciti fra i tanti ideati da Sheckley. II lavoro di depuratori interplanetari, porta i due soci in ogni angolo dell’Universo, sempre al centro di complicatissime imprese affollate di trovate affascinanti quanto imprevedibili. Gli episodi della AAA Asso vivono di alcune delle più fresche e divertenti trovate che Sheckley abbia mai scritto, dove la fantascienza finisce per uscire vittoriosa proprio quando si intendeva prendersi gioco di essa e delle sue formule. Scritte agli inizi della carriera letteraria di Sheckley, negli anni 50, queste avventure si possono considerare tra il meglio della sua vasta produzione; perfino Damon Knight,che come critico non è mai stato tenero con Sheckley, che ha accusato di trascurare troppo l’aspetto scientifico de suoi scritti, ha detto di queste storie: «Che piaccia o no, quel che Sheckley fa è arte, anche se potrebbe usare un po’ meno arte e un poco più di mestiere»
8 - Arthur C. CLARKE Medusa
Dopo l’eccezionale successo di ”200I: Odissea nello spazio”, Arthur C. Clarke si ripresenta con una affascinante trilogia che è nello stesso tempo un completamento. e un superamento di quello e il cui tema è ancora, ma in modi diversi, l’esplorazione dello spazio. In un racconto in gran parte corale, sebbene narrato da un solo testimone, c’è una gara spaziale condotta con infantile furberia, c’è un grandioso esperimento che si risolve in una colossale espressione pubblicitaria, c’è un ritorno sulla Terra reso più complicato da questioni assai poco eroiche. Non mancano tuttavia nelle desolante panoramica del consumismo spaziale gli spiragli verso una dimensione diversa, dove contano anche gli ideali. Infatti nella seconda parte del libro gli orizzonti si allargano, l’atmosfera si fa più rarefatta. Dopo la Luna, vista soprattutto e ancora come una colonia, ecco la stazione spaziale, mezzo e simbolo di un distacco dalla madre Terra che non è soltanto illusorio. Distacco suggerito anche dal cambiamento di tono; lo scherzo lascia II posto alla malinconia per un mondo finito, al reverente timore dell’ignoto. Ed ecco la dimensione mitica dell’incontro con un ignoto appena sfiorato, con la incognita di Giove, il pianeta che nell’opera di Clarke rappresenta assai più che il gigante dei corpi del sistema solare: un’immagine affascinante che ha le dimensioni del sogno.
9 - F. L. WALLACE Paria del cosmo
Paria del cosmo... creature che la società umana rifiuta per il loro aspetto o per le loro idee, esseri il cui corpo è stato posto, fino al sacrificio massimo, al servizio di una società che invece di onorarli li respinge, li definisce ”mostri” dopo aver causato la loro rovina. E da questo nasce la ribellione degli esseri deformi che sono relegati nel ghetto spaziale di Asilo di Sventura, dell’ex pilota di astronavi che non vuole rinunciare alla sua personalità multipla dopo essere stato privato del proprio corpo, dell’ingegnere roboticista che si ribella al destino impostogli di essere uno strumento nelle mani di un potere poliziesco. In Paria del cosmo sono raccolti tre romanzi di uno dei più interessanti e personali autori di fantascienza degli anni 50, F. L. Wallace; tutti e tre centrati su un’ironica e pungente polemica intorno a ciò che troppo spesso viene definito ”mostro” sulla base banale di un aspetto esteriore ”non normale”. Polemica che si allarga e si fa più aspra quando da una generale posizione morale l’autore passa ad attaccare bersagli come lo strapotere scientifico e strutturale della società umana.
10 - Richard MATHESON I vampiri (I Am Legend, 1954)
I vampiri... arrivano al tramonto, urlando e mugolando. Circondano ogni notte il rifugio dell’ultimo uomo sulla Terra, l’unico rimasto dopo una guerra pazzesca, ridotto alle soglie della follia. Per quanti ne uccida, altri ne giungono ogni notte per portarlo alla follia e alla morte. Per quanto tempo potrà resistere Robert Neville prima di rimanere vittima di questi mostri da un ”altro” mondo? Ma una minaccia ancora più terribile incombe su quest’uomo. Se fosse egli stesso un mostro?