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Quinto Pianeta --

Romanzo


Data uscita
Agosto 2023
Condizioni
 
very fine legenda
Leggere abrasioni sui bordi del dorso e PICCOLA PARTE MANCANTE in alto tra la copertina e il dorso - SN6
Copie disponibili
solo una copia
Venduto da
BCLibri
bclibri@delosstore.it
Autore
Geoffrey Hoyle e Fred Hoyle
Collana
Il Brivido e l'Avventura n. 11
Feltrinelli 1965
Genere
Fantascienza

Il protagonista di questo romanzo è uno scienziato che nella vita familiare è cornuto e (almeno pare) contento....-PRIMA EDIZIONE ABBASTANZA RARA anche se disponibili altre 2 copie in diversa condiz. - VOLUME RILEGATO

Quando, l’anno scorso, il professor Fred Hoyle fece alla Royal Society una conferenza per esporre la sua teoria dell’universo in espansione, benché modestamente si sforzasse di descriverla come un “piccolo” ampliamento della teoria eisteiniana, i suoi ascoltatori, racconta la rivista Time, “restarono a bocca aperta, stupefatti, incapaci di dir più una parola.” E infatti si direbbe che quello di lasciar attoniti i colleghi scienziati sia particolare motivo di compiacimento per Fred Hoyle: lo fa sempre, sia quando espone nuove teorie scientifiche, sia quando, nei ritagli di tempo, scrive romanzi di fantascienza. Del resto, le due attività sono ormai così strettamente correlate, in lui, che si integrano a vicenda. Per esempio: qualche tempo fa Hoyle ha condotto degli studi per la programmazione di un calcolatore destinato a ricalcolare l’età delle stelle; e un recente ciclo di romanzi suoi, che s’è iniziato con il fortunato A come Andromeda e continua con L’insidia di Andromeda (di prossima pubblicazione anche in Italia) è appunto tutto costruito intorno ad un gigantesco calcolatore astronomico e ai problemi che il suo uso pone all’umanità. Ma anche si lega direttamente alla sua personalità di scienziato eminentissimo un altro dei leit-motiv della sua produzione romanzesca: la polemica contro il cattivo uso che i politici e i militari cercano sempre di fare delle scoperte della scienza e del lavoro degli scienziati; questo dalla Nuvola nera al Quinto pianeta. in Quinto pianeta, appunto, il lettore troverà facilmente tutti i fili di questa polemica e scoprirà come si incrociano e s’aggrovigliano con il filo rosso della frustrazione dello scienziato nel mondo moderno; ma anche con una satira acuta e personalissima di altre frustrazioni, per esempio quella sessuale. Non per niente il protagonista di questo romanzo è uno scienziato che nella vita familiare è cornuto e (almeno pare) contento. Per scrivere questo piccolo capolavoro, Hoyle si è avvalso della collaborazione di suo figlio Geoffrey: padre e figlio, équipe felicissima ma rara nella storia della letteratura, e non solo fantascientifica. Sì, dopo quel terribile viaggio spaziale, dopo il drammatico ritorno del suo amante dal quinto pianeta, Cathy era molto cambiata. E chi meglio poteva saperlo di Hugh Conway, che era suo marito? Era bella come prima, e non aveva perso, pareva, nessuno dei suoi difetti, tra cui quello di spogliarsi con troppa facilità: ma adesso c’era qualcosa di nuovo dentro di lei, qualcosa che non aveva mai avuto in tale grado. E poi, quel conturbante, terrificante potere... Sì, da quel viaggio era cominciato tutto questo. E lui era uno dei responsabili. Ma forse non era stato un male, benché ora non fosse facile sopportarne le conseguenze. Era cominciato, al solito, dallo stato di tensione che non ha smesso, neppure oggi, anno 2087, di lacerare il mondo in due opposti blocchi di eguale potenza. Colpa della maledetta burocrazia. E pensare che da più di un secolo l’Inghilterra era riuscita a costituirsi come un’oasi di tranquillo ristagno, fallito il tentativo, negli anni Sessanta del secolo XX, di inserirsi nell’Europa Unita. E in questa nuova Svizzera avevano piantato le tende le più svariate organizzazioni internazionali... Tra cui il Centro Helios, fondato ad Harwell per ospitare le ricerche degli scienziati su Helios e il suo sistema planetario. Finché, un bel giorno, era stato deciso di attuare il progetto di un volo al quinto e più piccolo pianeta di quel sistema, a quel pianeta appunto che lui, Hugh Conway, aveva scoperto e al quale aveva dato il nome: Achilles…