LE ODI - di Giuseppe PARINI
Antologia personale
- Data uscita
- Febbraio 2022
- Condizioni
iniziali fioriture- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Giuseppe Parini
- Collana
- Biblioteca carducciana n. 3
Sansoni 1964 - Genere
- Poesia
A Cura di Alfonso Bertoli - Presentazione di raffaele Spongano - RILEGATO in tela blu con caratteri e bordo in oro - Riprodotta all'interno la copertina e la prima pagina dell'edizione del 1890
19 odi tra cui La vita rustica , L'educazione, L'innesto del vaiolo, il bisogno, La laurea, La recita dei Versi, La caduta, A la Musa ecc
da Wikipedia
Le Odi sono divisibili in tre fasi.
La prima fase giunge agli anni settanta. È caratterizzata da una forte componente sociale, in cui la visione del Parini, fondamentalmente classicista, si fonde con riflessioni sul "come" si vive. Tra queste vanno ricordate:
- L'innesto del vaiuolo (1765),
- Il bisogno (1766),
- La vita rustica (1758 circa).
- L'educazione (1764) dedicata a Carlo Imbonati.
La seconda fase ha soprattutto un indirizzo educativo, e possiamo collocare l'inizio di questa fase nel 1777 circa, con La laurea. Ma è La caduta a rappresentare il vero emblema della poesia del Parini: il poeta vecchio e malandato cade, un passante lo raccoglie e gli suggerisce di comportarsi più servilmente con i potenti che lo hanno lasciato solo. Il poeta, sdegnato, rifiuta di piegare la testa.
La terza fase è invece prettamente neoclassica, l'animo nobile e la dignità del ruolo del poeta sono al centro delle odi, intrise di bellezza antica, erotismo, sentimenti, che appaiono al poeta, illuminate da una luce calda e ferma che finalmente mostra al poeta ciò che egli ama ma che non riesce a vivere fino in fondo. Qui, in questa fase, l'uomo Parini, non solo poeta e sacerdote, educatore e giudice, esce fuori e si ritrova in tre odi dedicate a tre donne amate dall'ormai vecchio poeta:
- Il pericolo (1787) per Cecilia Tron,
- Il dono (1790) per Paola Castiglioni,
- Per l'inclita Nice (1793), nota anche come Il messaggio per Maria di Castelbarco