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La Macchina Mondiale -

Romanzo


Data uscita
Febbraio 2022
Condizioni
 
very fine legenda
Lieve usura sui bordi della sovraccop. - IV e bordi pagine chiuse ingialliti - Qualche fioritura sul retro copertina della IV
Copie disponibili
solo una copia
Venduto da
BCLibri
bclibri@delosstore.it
Autore
Paolo Volponi
Collana
Romanzi Moderni
Garzanti 1965
Genere
Fantascienza

VOLUME RILEG. C/SOVRACOP. - Seconda Edizione luglio 1965 ( stesso anno della prima e terza edizione disponibili in ns. catalogo)

In questi anni si discute della mancanza, nella narrativa, di personaggi che possano rappresentare la nostra tensione di umanità, pur con le nuove esigenze di una struttura romanzesca non consueta e scontata; come han tentato di fare Grass o Robbe-Grillet.
Volponi ce ne presenta uno straordinario e inatteso; che parla in prima persona in questo romanzo chiarissimo e aggrovigliato, puro e crudele, distendendosi a poco a poco nella sua storia di passioni. È un uomo "ambiguo", simbolo dei contrasti che ci impediscono di essere veri; come lo era già l'Albino del Memoriale, l'altro romanzo fortissimo e più aspro di Volponi.
Il protagonista Anteo Crocioni non è in alcun modo un pazzo; è un filosofo-contadino, e un ribelle, come a ciascuno può essere accaduto d'incontrarne (e accadde a Croce di apprezzare i trattati di un uomo di tal genere).
Vive e lavora nella campagna di Urbino e ama la vita della campagna; ma conosce tutte le assurdità di ogni vecchia realtà sociale. Ed egli stesso è, nei rapporti familiari, brutale o ingiusto o inquieto.
Intanto elabora mentalmente e scrive e immagina e riferisce anche di un trattato di pensiero scientifico; dove ingenuamente, ma con una certa esattezza, raffigura una civiltà tecnologica di là da venire. Essa potrebbe o dovrebbe realizzare compiutamente l'uomo, che, creato dagli dèi capace di tutto, è rimasto mostruoso, senza saper creare ancora un se stesso di cui non vergognarsi. Questo filone utopistico si lega continuamente alla stessa esperienza diretta del personaggio; e si hanno così le tortuose e nitide e amarissime svolte della sua "storia".
L'infanticidio disperato e oscuro della moglie, che fuggita a far da domestica presso un funzionario di Roma è rimasta incinta in un incontro col marito che l'ha ritrovata e perseguitata, è uno fra i culmini significativi del romanzo, che esclude sia la compiacenza delle trovate di stile sia la linea comoda del racconto diretto di costume o l'intrigo, per trovare un'alta drammaticità e darci un'immagine appassionata delle ansie della cultura e della vita contemporanea.