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Missili e Serpenti blu + Il Satellite Stregato - collana BIGalassia

Romanzo


Data uscita
Settembre 2021
Condizioni
 
near mint legenda
Copie disponibili
solo una copia
Venduto da
BCLibri
bclibri@delosstore.it
Autore
Laurence M. Janifer e S. J. Treibich
Collana
Bigalassia n. 23
La Tribuna 1975
Genere
Fantascienza

Due Galassia in un unico volume

MISSILI E SERPENTI BLU -
Laurence M. Janifer e S.J. Treibich, lavorando in coppia, hanno elaborato questo esercizio virtuosistico: un dramma nel ristretto spazio di una Stazione Orbitale, pochi personaggi fortemente caratterizzati, un pericolo concreto e misterioso allo stesso tempo, e un gruppo di macchine impazzite. Una storia folle di regolamenti e comandanti ostinati, di cuochi, di saggi dottori, più una donna in angustie e un nano innamorato dei circuiti elettronici. In mezzo a tutto ciò, l’emblematico rappresentante dell’uomo comune, in preda a problemi più grandi di lui, che vive e riflette nel suo intimo la tragicommedia degli uomini e dei meccanismi, in una quasi-simbiosi. Ne è uscita fuori un’opera densa, dal taglio insolito, ricca di mordente, che sotto alcuni aspetti ricorda Heinlein, e sotto altri... Sartre. Un’opera attuale, con non pochi risvolti realistici il cui tono spesso umoristico non ci fa certo dimenticare che in “Missili e serpenti blu” Janifer e Treibich parlano dì avvenimenti tutt’altro che impossibili in un prossimo futuro. La guerra batteriologica, le Stazioni Orbitali che esercitano un’azione di polizia intorno alla Terra, l’incomprensione tra gli uomini di diverso colore portata nello spazio, con tutte le sue paradossali implicazioni, questi sono alcuni degli argomenti che fanno da sfondo alla narrazione. “Missili e serpenti blu”, epopea antieroica, ha un protagonista dal nome cattivante, Angelo Di Stefano, il quale, dai suoi antenati indubbiamente italiani, ha ereditato in modo inconfondibile l’arte di arrangiarsi, oltre all’atteggiamento disincantato e goffo nei confronti delle gerarchie e dell’autorità costituita. È fin troppo facile prevedere che lo ritroveremo, con tutti i suoi pensieri e i suoi piccoli, quotidiani eroismi, in altre avventure.

IL SATELLITE STREGATO ( da Galassia)
Com’era fatale, il duo Laurence M. Janifer - S. J. Treibich colpisce ancora. Avevamo lasciato Angelo Di Stefano, ufficiale dell’Intelligence Service (sezione spaziale) di ritorno sulla Terra in compagnia del più straordinario e folle equipaggio, dopo l’esplosione della Stazione Orbitale Uno, e lo ritroviamo, con gli stessi compagni, più altri personaggi ancora più folli, impegnato in una nuova sconvolgente impresa, sulla Stazione Orbitale Due. Già il nome del protagonista, oriundo italiano, rivela il carattere del libro, una successione di avventure stravaganti (“ Capitano tutte a me! “) in un mondo sconvolto da cataclismi planetari, e pieno di robot e di strumenti elettronici impazziti, in cui l’arte di arrangiarsi così tipicamente mediterranea risolve le situazioni più intricate, mescolando una rassegnata filosofia quotidiana con spunti del più puro eroismo, regolarmente misconosciuto. La fantasia paradossale del duo Janifer-Treibich, dosando abilmente una ferrea logica ad umori grotteschi, riesce a fondere insieme le stregonerie centro-africane e gli esorcismi voodoo con gli aspetti più peculiari della moderna civiltà delle macchine, portando un medico-stregone a compiere le sue danze rituali, rivestito di piume, fuochi d’artificio, circuiti elettronici, pelli d’animale e ruote dentate, tra i più delicati meccanismi, sconvolgendone il funzionamento con la forza del sortilegio. Se a ciò si aggiunge un’invasione dallo spazio, l’ossessione d’una burocrazia di generali e comandanti sordi a qualsiasi cataclisma che non figuri nel regolamento, due equipaggi negri chiusi in uno spazio che ne contiene a stento uno, in compagnia di un fanatico razzista e di un’esperta in ecologia che è anche una pin-up sospettosa d’insidie, abbiamo più o meno illustrato questo “ Satellite stregato “, un romanzo svelto, ad alta tensione, estremamente attuale anche attraverso i suoi specchi deformanti. Che sia il caso di salutare definitivamente Angelo Di Stefano e i suoi compagni? Sembra proprio di no: il discorso, alla fine di questa seconda avventura, è tutt’altro che chiuso, e anzi, rivela prospettive più che mai invitanti.