Il gioco dei pianeti
Antologia personale- Data uscita
- Novembre 2015
- Condizioni
- Copie disponibili
- nessuna
- Venduto da
- Bazaar del Fantastico
bazaar@delosstore.it
- Autore
- Ray Bradbury
- Collana
- BUR n. 289
Rizzoli 1979 - Reparto
- Fantascienza
- Genere
- Fantascienza, Narrativa
Ritorna, in questa che è giustamente considerata una delle migliori antologie di racconti di Ray Bradbury, l’Uomo illustrato, forse il fulcro più affascinante della poetica di questo autore. Dalle figure tatuate sul corpo di questo enigmatico personaggio errante prendono infatti vita le magiche storie che parlano del nostro futuro senza mai scordare quanto le
radici della «trasformazione» siano già profonde nel nostro presente. All’interno dell’indimenticabile cornice offerta dall’Uomo illustrato, simbolo di ogni speculazione sul futuro e del futuro stesso, si muovono temi come i robot e le catastrofi, le invasioni e i mondi alieni, i viaggi nel tempo e nello spazio, ma ogni volta i canoni più classici della fantascienza vengono reinterpretati e arricchiti dai toni essenzialmente «umani» di una
grande fantasia lirica. Non a caso un critico acuto come James Blish ha definito Bradbury «lo scrittore di fantascienza eternamente preferito anche da coloro che non hanno mai letto fantascienza ma vorrebbero averla letta o vorrebbero darsi l’aria di averla letta».
radici della «trasformazione» siano già profonde nel nostro presente. All’interno dell’indimenticabile cornice offerta dall’Uomo illustrato, simbolo di ogni speculazione sul futuro e del futuro stesso, si muovono temi come i robot e le catastrofi, le invasioni e i mondi alieni, i viaggi nel tempo e nello spazio, ma ogni volta i canoni più classici della fantascienza vengono reinterpretati e arricchiti dai toni essenzialmente «umani» di una
grande fantasia lirica. Non a caso un critico acuto come James Blish ha definito Bradbury «lo scrittore di fantascienza eternamente preferito anche da coloro che non hanno mai letto fantascienza ma vorrebbero averla letta o vorrebbero darsi l’aria di averla letta».